E’ Ora di Ovada: Condividi, atto primo

IMG_0223(photo credit winepassitaly.it)


Il consorzio Tutela Ovada DOCG Sabato 31.1.2015 ha organizzato il primo evento “E’ Ora di Ovada: Condividi”.

L’incontro aveva l’obiettivo di far raccontare direttamente dai produttori i diversi comuni che compongono la DOCG, la volontà di far avere al degustatore una visione del territorio nella sua accezione più ampia.

Sono stati ripercorsi trent’anni di storia Ovadese, il vino più antico infatti riportava sull’etichetta l’annata 1985, e si è arrivati sino ai giorni nostri con gli Ovada attualmente disponibili. Presenti gli associati e, per la prima volta, nuove aziende in fase di osservazione.

Grazie alla naturale vocazione della zona il Dolcetto nei 22 Comuni dell’Ovadese eletti a poter coltivare la DOCG (Ovada, Belforte Monferrato, Bosio, Capriata d’Orba, Carpeneto, Casaleggio Boiro, Cassinelle, Castelletto d’Orba, Cremolino, Lerma, Molare, Montaldeo, Montaldo Bormida, Mornese, Morsasco, Parodi Ligure, Prasco, Rocca Grimalda, San Cristoforo, Silvano d’Orba, Tagliolo Monferrato, Trisobbio) si esprime in modo davvero articolato essendo capace sia di regalare vini di pronta beva dopo pochi anni dalla vendemmia sia grandi rossi da invecchiamento.

11 comuni e 14 vini in degustazione, di seguito in ordine di degustazione

Comune di Rocca Grimalda, La Piria, vendemmia 2010
Comune di Rocca Grimalda,Facchino, vendemmia 2009
Comune di Tagliolo Monferrato, Cascina Boccia, vendemmia 2007

Comune di Montaldo, Ca del Bric, vendemmia 2007
Comune di Cremolino, Casa Wallace, vendemmia 2006
Comune di Molare, La Ghera, vendemmia 2004
Capriata d’Orba, Cascina Gentile, vendemmia 2003
Comune di Ovada, Valmosé , vendemmia 1999
Comune di Morsasco, La Guardia, vendemmia 1999
Comune di Bosio, Ghio, vendemmia 1998
Comune di Ovada, Castello di Grillano, 1996
Comune di Ovada, Pino Ratto, vendemmia 1993
Comune di Carpeneto, Bisio Giancarlo, vendemmia 1990
Comune di Silvano d’Orba, Pesce, vendemmia 1985

La verticale ha visto la partecipazione di alcune aziende, talvolta anche di produttori non più attivi: a pranzo presenti tutti gli associati con i vini attualmente commercializzati in degustazione.

Carlo Ricagni, produttore (I Pola) ha ricordato Pino Ratto ed i suoi grandi vini, ricordandone le caratteristiche personali e quelle dei suoi vini: lo ringraziamo per la cortese disponibilità e per la memoria storica che ha saputo condividere.

Durante un momento di pausa è intervenuta la responsabile Vigneti Tenuta Cannona (Dott.ssa Elisa Paravidino) che ricordiamo è il Centro Sperimentale Vitivinicolo della Regione Piemonte ed ha sede in uno dei comuni dell’Ovada DOCG, il Comune di Carpeneto.

La dottoressa Paravidino è intervenuta sostituendo la Direttrice del centro, Dott.ssa Gabriella Bonifacino (impossibilitata) ed ha avuto modo di descrivere brevemente il centro e attività, che comprendono sperimentazioni su cloni e micro vinificazioni delle uve così ottenute. Il centro ha il merito di aver sviluppato le prime fasi di implementazione del vitigno Albarossa – scoperto nel 1934 dall’ampelografo Giovanni Dalmasso – che ha oggi una diffusione in molti areali del Piemonte. L’attività sperimentale oggi ha una parte dei progetti dedicata alle uve dolcetto e si svolge nei vigneti del Centro e nella cantina di micro vinificazione, quest’ultima sotto la Responsabilità del Dott. Ruggero Tragni, anch’egli presente all’evento.

L’azienda occupa una superficie di 54 ha, per maggiori informazioni www.tenutacannona.it

Presenti all’Evento tra gli assaggiatori, in ordine alfabetico (x giornalisti e blogger testata di riferimento): Adriano Aiello (Dissapore), Alessandro Ricci (Papille Clandestine, Paolo Massobrio), Damiano Raschellà (Porthos), Danilo Poggio (Il Fatto Quotidiano, GRP), Diana Zahuranec (Winepass), Luca Amodeo (GeishaGourmet.com), Maria Enrica Bozzo, Mirella Villardi (L’Assaggiatore), Paolo Monticone (L’Assaggiatore), Raffaele Biancardi, Roberto Giuliani (Lavinium), Sergio Bonanno (Gambero Rosso),  Sara Porro (Dissapore), Stefano Albenga.

L’evento è stato realizzato dal Consorzio di Tutela dell’Ovada DOCG con il contributo dell’Enoteca Quartino di Vino, www.quartinodivino.it di Via Roma, 23 Ovada, che ha avuto la brillante idea di mettere in degustazione parte del suo menùovada, l’iniziativa che abbina Ovada degli associati e piatti del territorio.

Si ringrazia il titolare Giuseppe Martelli e lo staff per il supporto impeccabile.

La degustazione da ufficialmente il via ad una serie di eventi aventi l’obiettivo di far conoscere la zona direttamente dai vini raccontati dai produttori.

Chi vuole conoscere meglio il consorzio e il territorio di Ovada, sia operatore del settore o anche un semplice appassionato e vuole organizzare una serata diversa (“E ora di Ovada: condividi”) può scriverci a info[at]ovada.eu e ospitare un gruppo di produttori che racconterà la propria storia di persona, descrivendo il luogo e assaggiando il vino.

Il Consorzio per la tutela e la valorizzazione dell’Ovada docg ha sede a Ovada, ed è presieduto da Italo Danielli. Raggruppa al momento una ventina di aziende vinicole della zona, impegnate nella produzione di quello che deve considerarsi il gioiello dell’enologia dell’Alto Monferrato, e uno dei grandi rossi piemontesi. Costituitosi dopo un intenso lavoro di preparazione, durato quasi due anni, il Consorzio ha il fondamentale obiettivo di promuovere la conoscenza dell’Ovada docg e la sua immagine nel mondo, contribuendo, attraverso un dialogo costante con le istituzioni e gli enti interessati, alla promozione dell’intero territorio dell’Alto Monferrato, alla sua tutela paesistica e allo sviluppo del turismo enogastronomico e rurale.

Per informazioni e approfondimenti: Italo Danielli, Presidente (+39 339.563.47.21) – Giuseppe Ravera, VicePresidente (+39 340.253.93.06) – Paolo Baretta, rapporti con i media (+39 348.81.01.42; info@ovada.eu) – Tomaso Armento, segretario (+39.334.664.68.50)

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Un breve bilancio della vendemmia 2014 nell’ Alto Monferrato Ovadese

A breve distanza dalle conclusioni delle operazioni vendemmiali nelle colline dell’Alto Monferrato Ovadese il Consorzio di Tutela dell’Ovada docg prova a tracciare un quadro riassuntivo, meditato e non retorico, delle prime risultanze.

“Ovviamente parliamo di un’annata in vigna per nulla facile –commenta Italo Danielli, Presidente del Consorzio- data l’alta piovosità registratasi, un po’ come in tutto il nord Italia; è pur vero che qui non abbiamo avuto ulteriori aggravanti (a partire dalla grandine), e che il mese di settembre è stato prevalentemente bello e soleggiato. Parlando delle sole uve dolcetto, materia prima unica per il nostro Ovada docg, mettiamo a bilancio una consistente diminuzione delle quantità raccolte, mediamente nell’ordine del 20-30%, con situazioni peraltro variegate tra il -10% e il -50%: ciò anche per effetto dell’opera di meticolosa selezione e diradamento condotta dai primi di agosto, al fine di eliminare quanto più possibile lo sviluppo di fenomeni di marciume. Quest’anno ha fatto capolino per la prima volta in zona anche la famigerata Drosophila Suzukii, con presenze peraltro poco omogenee. Nell’insieme, a fronte degli scenari ahimé al solito estremistici delineati da larga parte della stampa, e acriticamente ripresi da molti appassionati, per cui dopo dozzine di “annate del secolo” (ma non dovrebbero essere poche per essere “del secolo”?) piace discorrere del 2014 come di un annunciato disastro, noi ci limitiamo a ostentare una moderata fiducia, invitando tutti ad attendere con un po’ di pazienza il momento dei primi riscontri di assaggio, verso la fine del 2015. Attendere con calma è meno modaiolo che non urlare in coro da subito (o esercitarsi in annunci ad effetto), ma forse indica un maggior rispetto per le plausibili differenze che emergeranno, qui come in tanti altri territori vocati, a livello già di micro-terroir.”

Presentata la nuova iniziativa del Consorzio di Tutela dell’Ovada docg “Menu Ovada

Menu Ovada

 

 

Con la presentazione ufficiale ospitata qualche giorno dal Comune di Ovada presso il Palazzo Municipale è decollata la nuova iniziativa del sempre attivissimo Consorzio di Tutela dell’Ovada docg. Fedele al proprio intento di valorizzare il connubio tra l’Ovada docg, eccellenza produttiva rappresentativa dell’intera zona, e la peculiare tradizione gastronomica dell’Alto Monferrato, il Consorzio  ha deciso di promuovere, grazie all’entusiasta collaborazione di alcuni dei ristoranti più importanti dell’area, la proposizione permanente presso questi ristoranti di un menu di territorio coniugato agli Ovada docg dei produttori appartenenti al Consorzio stesso. “L’idea in sé è molto semplice -dice Italo Danielli, Presidente del Consorzio- e nasce dall’esigenza di meglio connotare soprattutto agli occhi dei turisti e di quanti visitano la nostra zona un patrimonio enogastronomico di assoluta eccellenza, ancora forse non adeguatamente conosciuto. La straordinaria accoglienza che da subito abbiamo riscontrato presso i ristoratori con cui abbiamo dialogato (l’Archivolto, da Pietro, il Quartino e la Volpina a Ovada, e il Moro a Capriata d’Orba) testimonia che il momento è davvero quello giusto per l’innesco di una nuova stagione di promozione del nostro bellissimo territorio, anche con il supporto di Amministrazioni locali che stano dimostrando di voler cambiar marcia da questo punto di vista.”

Il Menu Ovada è già disponibile presso tutti i ristoranti ricordati, e se ne prefigura una progressiva, selezionata estensione. Per il dettaglio dei vari menu e altre informazioni al proposito, si prega di consultare il link www.ovada.eu/menuovada/

Lettera aperta in risposta all’articolo di Slow Wine Dolcetto, una specie in via di estinzione

A seguito dell’articolo di Slow Wine intitolato “Dolcetto, una specie in via d’estinzione” che trovate a questo link http://bit.ly/1pIKd7r il presidente del Consorzio di Tutela e Promozione dell’Ovada DOCG ha inviato a Slow food una lettera aperta, che pubblichiamo per opportuna divulgazione

“Ci fa davvero piacere leggere che un movimento dell’importanza di Slow Food, e in particolare Slow Wine, si interessi finalmente alle sorti del vitigno Dolcetto, che da sempre qui a Ovada scandisce i ritmi della nostra vita quotidiana di produttori.

Nelle zone specificamente vocate, quali Ovada, Dogliani e Diano d’Alba -non a caso riconosciute come tali dalla DOCG- il vitigno Dolcetto è sempre stato capace di regalare vini di struttura, capaci di invecchiare a lungo e di accompagnare con fierezza le migliori tavole: in molti scritti del passato più o meno recente, dal Gallesio sino al Soldati dei Viaggi del Vino, il Dolcetto viene elevato a fasti che oggi raramente si ricordano, ma che certo non possiamo dimenticare per semplice sottomissione alle evoluzioni del mercato.

Anche nel vino, diciamolo chiaramente e senza ipocrisie, è infatti andata affermandosi una vulgata ben codificata e spesso prona alle sole esigenze del marketing, con scale di valori e mode progettate per una condivisione di massa presso i consumatori, anche enoappassionati. Resistere a quest’omologazione significa anche difendere il Dolcetto e la sua storia come uno snodo vero di una cultura “altra” rispetto all’inchino al mercato, e legata alla dignità dei viticoltori e al rispetto della biodiversità.

Noi crediamo nel Dolcetto come prodotto rappresentativo di un intero territorio, e il suo stesso nome sta a testimoniarlo: Ovada. L’Ovada è un vino importante, capace di affrontare il confronto con altri Piemontesi, oggi certo venerati e che pure un tempo non erano così diffusi e noti.

Non accetteremo mai di sacrificare il Dolcetto sull’altare della globalizzazione e delle tendenze di mercato, assecondando la riduzione delle varietà al presente meno redditizie per soli obiettivi economici. La dignità quotidiana del nostro lavoro è il piacere di poter vivere davvero quelle sensazioni che la nostra terra e la sua varietà ci regalano: non a caso qui da noi le vigne si alternano ad altre coltivazioni, non c’è solo “vigna”.

Questi sono i fondamentali del nostro approccio alla valorizzazione del territorio, cui affiancare un’azione collettiva, una quotidiana volontà dei singoli di perseguire l’eccellenza ed emergere, nel tempo: non accettiamo di far prevalere la logica del mercato, siamo orgogliosi di quanto di più bello possiamo avere quotidianamente e possiamo offrire, altrettanto quotidianamente, al pubblico che abbia voglia e interesse a saperne di più su di noi.

Per questo il nostro lavoro ci regala soddisfazioni, con i ritmi ed il sapere che la campagna ci ha insegnato: sappiamo che anno dopo anno miglioreremo, che potranno esserci degli imprevisti e che dovremo affrontare un percorso di crescita, proprio come cresce una giovane barbatella per diventare vite.

Crediamo nel futuro al di là delle convenienze di breve termine: e questa è la via che ci sentiamo di proporre come soluzione al “problema” di un vitigno che noi immaginiamo possa ritornare a essere protagonista, non come un semplice vitigno minore ma come ambasciatore di un intero, bellissimo territorio, qual è per noi l’Ovada.

Noi del Consorzio di Tutela dell’Ovada DOCG auspichiamo che possa davvero iniziare una riflessione condivisa con tutti i territori vocati per il Dolcetto (e vocati davvero) volta a fare sistema, ciascuno con le sue peculiarità, con l’obiettivo di diventare -insieme- protagonisti del cambiamento. E ci farebbe molto piacere se a questo sforzo Slow Food desse un coerente appoggio.

Cordiali saluti

Italo Danielli

Presidente del Consorzio di Tutela Ovada DOCG”

Per informazioni e approfondimenti: Italo Danielli, Presidente (+39 339.563.47.21) – Giuseppe Ravera, VicePresidente (+39 340.253.93.06) – Paolo Baretta, rapporti con i media (+39 348.81.01.42; info@ovada.eu)

L’Ovada docg a Genova

22 Maggio 2014: Serata di presentazione dell’Ovada docg a Genova, organizzata dal Consorzio di Tutela dell’Ovada docg e dal Gruppo Degustatori Vino Genova

 

Il fitto calendario di iniziative predisposto dal giovane Consorzio di Tutela dell’Ovada docg tocca questa volta Genova. Nel capoluogo ligure si svolgerà infatti il prossimo 22 maggio una serata di presentazione e di assaggi degli Ovada docg di una ventina di produttori associati al Consorzio, nella prestigiosa cornice del Salone delle Feste dello storico Palazzo Imperiale, in pieno centro cittadino.

L’appuntamento, organizzato in collaborazione con il Gruppo Degustatori Vino Genova, un attivissimo circolo di appassionati, sommelier e operatori del settore, avrà la formula del banco di assaggio, con la diretta partecipazione di molti vignaioli: saranno messe in degustazione diverse annate, per permettere la valutazione dell’Ovada docg come vino da affinamento, anche prolungato. “Il nostro intento –afferma Italo Danielli, Presidente del Consorzio- è quello di far meglio conoscere l’Ovada docg non solo come una delle massime espressioni del vitigno dolcetto, ma anche sotto l’aspetto della sua peculiare attitudine a dar origine a vini di grande struttura e finezza, con spiccata propensione all’invecchiamento: tutto-un-altro-Dolcetto, ci piace dire, pure rispetto ai cugini e amici di Langa. Insomma, vogliamo ritagliare all’Ovada docg il posto che siamo convinti debba spettargli tra i grandi rossi piemontesi.”

La partecipazione alla serata è aperta a tutti e prevede un contributo di 5€.

E’ previsto un servizio di ristoro con specialità alimentari curato dalle Cantine Matteotti.

Per informazioni e prenotazioni, gradite, contattare i coordinatori del Gruppo Degustatori Vino Genova Gianni Caglieris e Massimo Ponazanelli, all’indirizzo email Degustatori.genova@gmail.com, o ai rispettivi numeri di telefono (347.504.06.93 e 335.577.13.39)

Il Consorzio di Tutela dell’Ovada docg ha sede a Ovada, ed è presieduto da Italo Danielli. Raggruppa al momento oltre venti aziende vinicole della zona, impegnate nella produzione di quello che deve considerarsi il gioiello dell’enologia dell’Alto Monferrato, e uno dei grandi rossi piemontesi. Costituitosi nel 2013 dopo un intenso lavoro di preparazione, il Consorzio ha il fondamentale obiettivo di promuovere la conoscenza dell’Ovada docg e la sua immagine nel mondo, contribuendo, attraverso un dialogo costante con le istituzioni e gli enti interessati, alla promozione dell’intero territorio dell’Alto Monferrato, alla sua tutela paesistica e allo sviluppo del turismo enogastronomico e rurale. Per informazioni e approfondimenti: Italo Danielli, Presidente (+39 339.563.47.21) – Giuseppe Ravera, VicePresidente (+39 340.253.93.06) – Paolo Baretta, relazioni esterne (+39 348.810.42; info@ovada.eu)

E’ ora di Ovada: scelto il vincitore del concorso “Un motto per l’Ovada

E’ ora di Ovada”: scelto il vincitore del concorso “Un motto per l’Ovada”, indetto dal Consorzio di tutela dell’Ovada docg

Dopo un’ analisi approfondita dei numerosi contributi giunti per il concorso “Un motto per l’Ovada” il Consorzio di Tutela dell’Ovada docg ha scelto quale vincitore il claim “E’ ora di Ovada”,  proposto da Marco Farinetti. Al secondo e al terzo posto si sono piazzati “Passione Dolcetto” e “Ovunque Ovada”, rispettivamente proposti da Laura Almasio e da Guido Ravera. “Siamo davvero soddisfatti –dice Italio Danielli, Presidente del Consorzio- sia per l’elevato numero di partecipanti al concorso indetto in occasione dell’ultima edizione di “Ovada Vini e Tartufi”, sia per la qualità dei contributi pervenuti. La preferenza finale, dopo un appassionato confronto, è caduta su “E’ ora di Ovada”, che ci è parso sintetizzare in modo efficace il concetto di una nuova, emergente stagione per questo vino che intendiamo sempre più far conoscere e amare, non solo in Italia, come uno dei grandi rossi piemontesi -ed emblema distintivo per l’intero territorio dell’Alto Monferrato Ovadese”.

Oltre a premiare il vincitore con un set di 38 bottiglie di Ovada docg rappresentative di tutti gli associati, il Consorzio ha deciso di estendere i riconoscimenti anche al secondo e al terzo classificato, e di conferire a tutti gli altri partecipanti un voucher di sconto utilizzabile per tutto il 2014 sugli acquisti effettuati presso le varie cantine aderenti al Consorzio. “L’entusiasmo dimostrato da tanti appassionati con la partecipazione al concorso -commenta Danielli- è stato per noi un segnale bellissimo. Non lasceremo isolata quest’esperienza: cercheremo di far crescere sempre più uno stretto dialogo tra produttori e fan dell’Ovada docg.”

Per informazioni e approfondimenti: Italo Danielli, Presidente (+39 339.563.47.21) – Giuseppe Ravera, VicePresidente (+39 340.253.93.06) – Paolo Baretta, rapporti con i media (+39 348.81.01.42; info@ovada.eu)

Il Consorzio alla Fiera dei Vini della Luna ad Asti

Il Consorzio di Tutela dell’Ovada docg  venerdì 7 marzo 2014 alla IV Fiera dei Vini della luna ad Asti: degustazione di Ovada docg in calendario  in cooperazione con l’ONAV di Alessandria

Proseguono a ritmo sostenuto le attività e le iniziative del giovane Consorzio di Tutela dell’Ovada docg. L’appuntamento è questa volta ad Asti, in occasione della IV edizione della Fiera dei Vini della Luna di Marzo, manifestazione che fa un po’ da apripista alla fitta stagione degli eventi italiani del mondo del vino. In cooperazione infatti con l’ONAV di Alessandria, “che ringraziamo moltissimo per l’attivo coinvolgimento e con cui -dice il Vice Presidente del Consorzio Giuseppe Ravera- intendiamo sviluppare un rapporto sempre più dinamico” si terrà domani, venerdì 7 marzo, alle 18.30, un incontro di presentazione e di degustazione dell’Ovada docg.

Nell’occasione si potranno assaggiare ben 19 etichette di altrettanti produttori appartenenti al Consorzio, ben rappresentative della realtà di un territorio, quello dell’Alto Monferrato Ovadese, così profondamente vocato alla viticoltura. “Ci stiamo impegnando molto -aggiunge Roberto Porciello, membro del cda del Consorzio- per far conoscere sempre più il nostro vino e le sue particolari caratteristiche, che lo rendono così diverso dagli altri dolcetti: siamo convinti che assaggiarlo riservi interessanti sorprese a chi non lo conosce.

Questa di Asti è una tappa importante per noi, una sorta di punto di partenza verso lidi ambiziosi. “Coerentemente alla  filosofia propria del Consorzio, che è di valorizzazione e promozione dell’intero territorio di riferimento, la degustazione degli Ovada docg si accompagnerà all’assaggio di alcuni altri prodotti alimentari tipici: “il nostro -commenta ancora Ravera- è un Consorzio davvero aperto, sia all’adesione da parte di altre aziende vinicole, sia più in generale alla massima collaborazione con tutte le realtà, istituzionali, associative e produttive, dell’area Ovadese”.

Il Consorzio per la tutela e la valorizzazione dell’Ovada docg ha sede a Ovada, ed è presieduto da Italo Danielli. Raggruppa al momento una ventina di aziende vinicole della zona, impegnate nella produzione di quello che deve considerarsi il gioiello dell’enologia dell’Alto Monferrato, e uno dei grandi rossi piemontesi. Costituitosi dopo un intenso lavoro di preparazione, durato quasi due anni, il Consorzio ha il fondamentale obiettivo di promuovere la conoscenza dell’Ovada docg e la sua immagine nel mondo, contribuendo, attraverso un dialogo costante con le istituzioni e gli enti interessati, alla promozione dell’intero territorio dell’Alto Monferrato, alla sua tutela paesistica e allo sviluppo del turismo enogastronomico e rurale.

Per informazioni e approfondimenti: Italo Danielli, Presidente (+39 339.563.47.21) – Giuseppe Ravera, VicePresidente (+39 340.253.93.06) – Paolo Baretta, rapporti con i media (+39 348.81.01.42; info@ovada.eu)

Costituito il Consorzio per la tutela e la valorizzazione dell’Ovada DOCG

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Dopo un attento lavoro di preparazione, durato quasi due anni, si è ufficialmente costituito oggi il Consorzio per la tutela e la valorizzazione dell’Ovada docg. Al Consorzio, con sede a Ovada, hanno sin d’ora aderito una ventina di aziende vinicole del territorio, impegnate nella produzione di quello che è da considerarsi come la massima espressione enologica dell’Alto Monferato Ovadese; “contiamo però di allargare presto il numero degli associati -commenta Italo Danielli, appena nominato Presidente- perché molti altri hanno dichiarato il loro interesse ad essere coinvolti nell’iniziativa una volta avviata”.

L’Ovada è una delle due sole denominazioni riconosciute a docg del vitigno Dolcetto (l’altra è il Dogliani): il disciplinare che ne regolamenta la produzione a partire dal 2009 è particolarmente esigente dal punto di vista qualitativo, con stringenti prescrizioni di cura del vigneto e di affinamento del prodotto. “Questa dell’Alto Monferrato Ovadese è sempre stata storicamente riconosciuta –aggiunge Danielli- come la zona più vocata per la coltivazione del Dolcetto, vitigno autoctono tipicamente piemontese; lo testimonia un famoso passo del grande botanico Gallesio di duecento anni addietro, in cui si dava atto che i Dolcetti più stimati erano quelli “di Ovada e dei suoi dintorni”: e del resto un tempo quest’uva era direttamente nota come Uva Ovadese”.

Gli intenti del neonato Consorzio sono molto ambiziosi: “vogliamo affermare l’Ovada come la punta di diamante dell’intero territorio, e confrontarci sullo stesso piano con i grandi rossi piemontesi oggi più noti -afferma Giuseppe Ravera, vice di Danielli nel consiglio di amministrazione appena insediato, e che include in tutto nove membri- perché sappiamo di averne le chances: il lavoro in questa direzione sarà certo impegnativo e non facile, ma noi siamo molto determinati”.

A breve, il consiglio di amministrazione definirà in modo più dettagliato le linee di azione a breve e medio termine, ma l’obiettivo finale, da perseguirsi anche attraverso un dialogo costante con tutte le istituzioni e gli enti interessati, è già chiaro: far conoscere e affermare l’immagine dell’Ovada docg nel mondo, incentrando su questa lo sviluppo turistico dell’intera zona, “perché -fa osservare Danielli- questo prodotto è un tutt’uno con il territorio, e non è certo delocalizzabile”.

 

Il Consorzio per la tutela e la valorizzazione dell’Ovada docg ha sede a Ovada, ed è presieduto da Italo Danielli. Raggruppa al momento una ventina di aziende vinicole della zona, impegnate nella produzione di quello che deve considerarsi il gioiello dell’enologia dell’Alto Monferrato, e uno dei grandi rossi piemontesi. Costituitosi dopo un intenso lavoro di preparazione, durato quasi due anni, il Consorzio ha il fondamentale obiettivo di promuovere la conoscenza dell’Ovada docg e la sua immagine nel mondo, contribuendo, attraverso un dialogo costante con le istituzioni e gli enti interessati, alla promozione dell’intero territorio dell’Alto Monferrato, alla sua tutela paesistica e allo sviluppo del turismo enogastronomico e rurale.

Per informazioni e approfondimenti: Italo Danielli, Presidente (+39 339.563.47.21) – Giuseppe Ravera, VicePresidente (+39 340.253.93.06) – Paolo Baretta, rapporti con i media (+39 348.81.01.42; info@ovada.eu)