Ovada e l'Ovadese
L'ovadese è un territorio collocato sulla cintura di confine tra Piemonte e Liguria. Territorio dalla grande vocazione vitivinicola, presenta molte diversità sia in termini di colture che di biodiversità con boschi, vigneti e pascoli. Incastonato tra borghi medievali e antichi castelli, è un territorio baciato dai vicini venti di mare che caratterizzano e rendono unici i sapori dei suoi vini. Lontanissimo dalla coltura intensiva, spiccano piccole e medie realtà vitivinicole attente al territorio ed ad una viticoltura responsabile. Le crus migliori sono destinate al vino Dolcetto.
Ovada
Situata a 186 mt su livello del mare tra le colline piemontesi di Gavi e Acqui Terme in Provincia di Alessandria, la città di Ovada conta circa 12.000 abitanti e dista 33 km da Alessandria e 52 da Genova. Ubicata sulla confluenza dei fiumi Stura e Orba, è un importante crocevia per le rotte commerciali, stradali e ferroviarie, agevolmente raggiungibile sia dal Ponente Ligure che dalle grandi città del Nord come Torino e Milano. Il nome Ovada deriva infatti dal latino Vadum (guado) e indica che già in epoca romana la città era luogo di transito e fulcro, quindi, di affari.
Tra le peculiarità architettoniche della città di Ovada spicca la chiesa di Nostra Signora Assunta con i due campanili gemelli. Alla fine del XVIII secolo la vecchia chiesa parrocchiale di Ovada divenne insufficiente per la popolazione della città, in continua crescita. Nel 1770 si decise di costruire una nuova chiesa, più grande, progettata dall’Architetto Gio Antonio Delfrate che si ispirò alla Basilica di Santa Maria delle Vigne della vicina città di Genova. Nel 1808, secondo il progetto originario, venne costruito alla destra della facciata un campanile e nel 1853 venne costruito quello di sinistra, gemello del primo e anch'esso presente del progetto originario di Gio Antonio Frate.
Giungere a Ovada, da qualunque direzione si arrivi, riserva la scoperta di un paesaggio dolce e accogliente. Provenendo dalla Valle Stura, che collega Genova e Ovada, il paesaggio è caratterizzato da una vista mozzafiato: una strada tortuosa si snoda tra il verde degli appennini e il blu del Torrente Stura, un paesaggio dolce e al tempo stesso selvaggio. Così come giungendo da Milano e dall’Alto Monferrato la monotonia delle pianure lascia il posto alle dolci colline dell’ovadese, puntinate in lontananza da imponenti fortezze e castelli.
Tra le peculiarità architettoniche della città di Ovada spicca la chiesa di Nostra Signora Assunta con i due campanili gemelli. Alla fine del XVIII secolo la vecchia chiesa parrocchiale di Ovada divenne insufficiente per la popolazione della città, in continua crescita. Nel 1770 si decise di costruire una nuova chiesa, più grande, progettata dall’Architetto Gio Antonio Delfrate che si ispirò alla Basilica di Santa Maria delle Vigne della vicina città di Genova. Nel 1808, secondo il progetto originario, venne costruito alla destra della facciata un campanile e nel 1853 venne costruito quello di sinistra, gemello del primo e anch'esso presente del progetto originario di Gio Antonio Frate.
Giungere a Ovada, da qualunque direzione si arrivi, riserva la scoperta di un paesaggio dolce e accogliente. Provenendo dalla Valle Stura, che collega Genova e Ovada, il paesaggio è caratterizzato da una vista mozzafiato: una strada tortuosa si snoda tra il verde degli appennini e il blu del Torrente Stura, un paesaggio dolce e al tempo stesso selvaggio. Così come giungendo da Milano e dall’Alto Monferrato la monotonia delle pianure lascia il posto alle dolci colline dell’ovadese, puntinate in lontananza da imponenti fortezze e castelli.