Vino e Cucina
Terra di confine tra Piemonte e Liguria, la tradizione culinaria dell’ovadese è un mix di sapori e saperi tra cucina monferrina e genovese.
Tra i primi si trovano gli agnolotti piemontesi e i corzetti liguri con salsa di noci o pesto, il fritto misto sabaudo e la cima ripiena genovese, la carne cruda battuta e il coniglio con le olive. Lo stoccafisso, di derivazione ligure, è servito al verde alla moda piemontese o “accomodato”, cioè stufato e con le patate secondo la ricetta originaria. La farinata di ceci infine, nell’interpretazione chiamata “bela càuda”, è la regina dello street food ovadese.
L’Ovada DOCG si abbina armoniosamente con i prodotti tipici dell’ovadese in particolare, data la sua struttura, con piatti impegnativi come gli agnolotti e i ravioli ripieni di carne, lo stoccafisso e, soprattutto, la perbureira, una particolare pasta e fagioli tipica di Ovada caratterizzata da un saporito soffritto a base di aglio e olio extravergine.
Le peculiari caratteristiche dell’Ovada DOCG si sposano perfettamente anche con la cucina stellata di Tommaso Arrigoni, Chef di “Innocenti Evasioni” di Milano (1 stella Michelin), che propone l’Ovada DOCG come abbinamento ottimale al suo agnello al succo di ciliegie.
«Il Dolcetto — conferma Arrigoni — è un vino che va usato, al contrario di quello che si può pensare, per accompagnare piatti ‘di struttura’ che hanno bisogno di un vino in grado di supportarli ed esaltarli, come guancia brasata, carni rosse pregiate e anche la carne di agnello»