Il consorzio Tutela Ovada DOCG Sabato 31.1.2015 ha organizzato il primo evento È Ora di Ovada: Condividi. L’incontro aveva l’obiettivo di far raccontare direttamente dai produttori i diversi comuni che compongono la DOCG, la volontà di far avere al degustatore una visione del territorio nella sua accezione più ampia.
Sono stati ripercorsi trent’anni di storia Ovadese, il vino più antico infatti riportava sull’etichetta l’annata 1985, e si è arrivati sino ai giorni nostri con gli Ovada attualmente disponibili. Presenti gli associati e, per la prima volta, nuove aziende in fase di osservazione.
Grazie alla naturale vocazione della zona il Dolcetto nei 22 Comuni dell’Ovadese eletti a poter coltivare la DOCG (Ovada, Belforte Monferrato, Bosio, Capriata d’Orba, Carpeneto, Casaleggio Boiro, Cassinelle, Castelletto d’Orba, Cremolino, Lerma, Molare, Montaldeo, Montaldo Bormida, Mornese, Morsasco, Parodi Ligure, Prasco, Rocca Grimalda, San Cristoforo, Silvano d’Orba, Tagliolo Monferrato, Trisobbio) si esprime in modo davvero articolato essendo capace sia di regalare vini di pronta beva dopo pochi anni dalla vendemmia sia grandi rossi da invecchiamento.
11 comuni e 14 vini in degustazione, di seguito in ordine di degustazione
Comune di Rocca Grimalda, La Piria, vendemmia 2010
Comune di Rocca Grimalda,Facchino, vendemmia 2009
Comune di Tagliolo Monferrato, Cascina Boccia, vendemmia 2007
Comune di Montaldo, Ca del Bric, vendemmia 2007
Comune di Cremolino, Casa Wallace, vendemmia 2006
Comune di Molare, La Ghera, vendemmia 2004
Capriata d’Orba, Cascina Gentile, vendemmia 2003
Comune di Ovada, Valmosé , vendemmia 1999
Comune di Morsasco, La Guardia, vendemmia 1999
Comune di Bosio, Ghio, vendemmia 1998
Comune di Ovada, Castello di Grillano, 1996
Comune di Ovada, Pino Ratto, vendemmia 1993
Comune di Carpeneto, Bisio Giancarlo, vendemmia 1990
Comune di Silvano d’Orba, Pesce, vendemmia 1985
La verticale ha visto la partecipazione di alcune aziende, talvolta anche di produttori non più attivi: a pranzo presenti tutti gli associati con i vini attualmente commercializzati in degustazione.
Carlo Ricagni, produttore (I Pola) ha ricordato Pino Ratto ed i suoi grandi vini, ricordandone le caratteristiche personali e quelle dei suoi vini: lo ringraziamo per la cortese disponibilità e per la memoria storica che ha saputo condividere.
Durante un momento di pausa è intervenuta la responsabile Vigneti Tenuta Cannona (Dott.ssa Elisa Paravidino) che ricordiamo è il Centro Sperimentale Vitivinicolo della Regione Piemonte ed ha sede in uno dei comuni dell’Ovada DOCG, il Comune di Carpeneto.
La dottoressa Paravidino è intervenuta sostituendo la Direttrice del centro, Dott.ssa Gabriella Bonifacino (impossibilitata) ed ha avuto modo di descrivere brevemente il centro e attività, che comprendono sperimentazioni su cloni e micro vinificazioni delle uve così ottenute. Il centro ha il merito di aver sviluppato le prime fasi di implementazione del vitigno Albarossa – scoperto nel 1934 dall’ampelografo Giovanni Dalmasso – che ha oggi una diffusione in molti areali del Piemonte. L’attività sperimentale oggi ha una parte dei progetti dedicata alle uve dolcetto e si svolge nei vigneti del Centro e nella cantina di micro vinificazione, quest’ultima sotto la Responsabilità del Dott. Ruggero Tragni, anch’egli presente all’evento.
L’azienda occupa una superficie di 54 ha, per maggiori informazioni www.tenutacannona.it
Presenti all’Evento tra gli assaggiatori, in ordine alfabetico (x giornalisti e blogger testata di riferimento): Adriano Aiello (Dissapore), Alessandro Ricci (Papille Clandestine, Paolo Massobrio), Damiano Raschellà (Porthos), Danilo Poggio (Il Fatto Quotidiano, GRP), Diana Zahuranec (Winepass), Luca Amodeo (GeishaGourmet.com), Maria Enrica Bozzo, Mirella Villardi (L’Assaggiatore), Paolo Monticone (L’Assaggiatore), Raffaele Biancardi, Roberto Giuliani (Lavinium), Sergio Bonanno (Gambero Rosso), Sara Porro (Dissapore), Stefano Albenga.
L’evento è stato realizzato dal Consorzio di Tutela dell’Ovada DOCG con il contributo dell’Enoteca Quartino di Vino, www.quartinodivino.it di Via Roma, 23 Ovada, che ha avuto la brillante idea di mettere in degustazione parte del suo menùovada, l’iniziativa che abbina Ovada degli associati e piatti del territorio.
Si ringrazia il titolare Giuseppe Martelli e lo staff per il supporto impeccabile.
La degustazione da ufficialmente il via ad una serie di eventi aventi l’obiettivo di far conoscere la zona direttamente dai vini raccontati dai produttori.
Chi vuole conoscere meglio il consorzio e il territorio di Ovada, sia operatore del settore o anche un semplice appassionato e vuole organizzare una serata diversa — È Ora di Ovada: Condividi — può scriverci a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.e ospitare un gruppo di produttori che racconterà la propria storia di persona, descrivendo il luogo e assaggiando il vino.
Il Consorzio per la tutela e la valorizzazione dell’Ovada docg ha sede a Ovada, ed è presieduto da Italo Danielli. Raggruppa al momento una ventina di aziende vinicole della zona, impegnate nella produzione di quello che deve considerarsi il gioiello dell’enologia dell’Alto Monferrato, e uno dei grandi rossi piemontesi. Costituitosi dopo un intenso lavoro di preparazione, durato quasi due anni, il Consorzio ha il fondamentale obiettivo di promuovere la conoscenza dell’Ovada docg e la sua immagine nel mondo, contribuendo, attraverso un dialogo costante con le istituzioni e gli enti interessati, alla promozione dell’intero territorio dell’Alto Monferrato, alla sua tutela paesistica e allo sviluppo del turismo enogastronomico e rurale.